By P. Pastres
Read or Download Pordenone. Sulle rive del Noncello PDF
Similar italian books
- I sumeri
- Cecenia, anno III
- La filosofia medioevale
- La genetica nell’infertilità maschile: Con CD-Rom
Additional info for Pordenone. Sulle rive del Noncello
Sample text
Beyond was the so-called Piazzetta di sopra [Upper Square] – now Piazza Cavour – and the stretch of the Corso that is considered less patrician. In fact, however, the aristocratic families of Pordenone – including the Baldini, Policreti, Priuli, Pera, Dolfin, Sbrojavacca and Ottoboni – competed with each other in the Borgo San Giovanni district (now Corso Garibaldi) to see who could have the most sumptuous palazzo and garden. These magnificent residences are traces of families that are themselves now part of history.
Ci troviamo dunque a ridosso dell’arcata mandibolare di questo Rhombus: qui sorse il primo insediamento abitativo, non sopravvissuto al devastante incendio occorso nel 1318 in vigilia Sancti Bartolomei (la notte del 23 agosto) poiché, come ci informa il notaio Odorico che registrò il fatto, domus erant quasi omnes de lignamine. Preferiti perciò cotto e pietra al legno, per la ricostruzione, troviamo qui in piazzetta, appena prima dello slargo (creato abbattendo alcune case esistenti fino all’Ottocento) che porta al sagrato del duomo, la storica dimora di Giovanni Antonio De Sacchis (1483-1539) detto, per i suoi natali, Il Pordenone, sommo artista friulano del Rinascimento, in assoluto fra i più importanti pittori a fresco del primo Cinquecento, le cui opere sono disseminate, oltre che nella regione d’origine, tra Venezia, Mantova, Cremona, Piacenza, ecc.
All’inizio del Cinquecento si data l’affresco staccato, frammentario, raffigurante la Pentecoste, nella cappella absidale sinistra, dovuto a Gianfrancesco da Tolmezzo (1450 circa 1515), uno degli iniziatori della moderna arte friulana. A un suo seguace si deve, nella Sacrestia, l’affresco che mostra la Resurrezione, riportante la data 1503 (la composizione è tratta da una stampa fiorentina di fine Quattrocento). Tuttavia, i dipinti di maggiore rilievo si devono al genius loci, Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone (1483 circa - 1539), il quale affrescò, a più riprese tra il 1506 e il 1518 sul grande pilastro ottagonale di destra, prima del transetto, la Madonna con Bambino, Sant’Erasmo e il bellissimo San Rocco (quest’ultimo è tradizionalmente considerato l’autoritratto dell’artista).