Vite congetturali by Fleur Jaggy

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Scrisse a Taylor che era contento della partenza di Keats, che sfuggiva alla vana e crudele compagnia di Hunt. E, per quanto riguardava Fanny, Keats non avrebbe tratto che benefici dall’assenza di quella povera cosa a cui si era così incomprensibilmente legato. Fanny annotò nel suo diario: «Il signor Keats lascia Hampstead». Keats le regalò la miniatura di Severn, un’edizione di Dante, una di Spenser e il suo in-folio di Shakespeare. Si scambiarono una ciocca di capelli e un anello. Fanny aveva foderato di seta il suo berretto da viaggio e aggiunse un quaderno e un coltellino.

Stringe la mano al re Mataafa, che somiglia a Bismarck. Schwob non vide la tomba di Stevenson in cima al monte Vaea, sotto i fiori. Non trovò ciò che cercava. Un certo capitano Crawshaw gli fece vedere alcuni biglietti di Stevenson. Uno di questi raccomanda mistero e discrezione, con preghiera di acciuffare Wurmbrandt a Tonga per portarlo subito da lui. Wurmbrandt era un avventuriero austriaco che piaceva molto a Stevenson. Quel viaggio di memoria verso le ombre degli incanti era sfumato. Rimaneva il catalogo accartocciato di un lungo vagare.

Thomas ne ebbe quattro: un banchiere, un mercante, un magistrato e il reverendo Samuel Hall. Il bambino con lo sguardo del passante ha un brivido leggero. Ascoltò trecento sermoni del reverendo Hall e si sottomise, senza l’aiuto di appunti, a riassumerli. Alla Grammar School di Bath subisce per sbaglio la punizione corporale. Il righello di un professore lo colpì alla testa. A quel tempo in certe scuole di carità si usava seviziare gli studenti. Si racconta anche di uno che venne marchiato a fuoco.