By CURZIO Rufo Quinto
A cura di Alberto Giacone. Con una appendice di Oscar Botto. Testo latino a fronte. Con sette tavole in b/n f.t. Dal sommario: Introduzione - Nota bibliografica - Nota critica - Libri III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X - Appendice - Indice dei nomi - Indice
Read or Download Storie di Alessandro Magno PDF
Similar italian books
- La Morte in Vacanze
- AMORE VIRTÙ’ E POTERE NELLA NOVELLISTICA RINASCIMENTALE: ARGOMENTAZIONE NARRATIVA E RICEZIONE LETTERARIA
- La caduta dei giganti
- L'amuleto di Samarcanda. Trilogia di Bartimeus 1
Extra resources for Storie di Alessandro Magno
Sample text
I tessitori d’oro e d’argento ottennero nel 1626 nuovi capitoli, aggiunti agli antichi proprio per regolamentare l’accesso al mestiere, che si poteva ottenere tramite un esame, che 54 Uniforme dell’Ordine di San Gennaro (particolare) Secolo XVIII Museo Filangieri, Napoli 55 I Borghi e le Arti di Napoli. I gioielli e i tessuti d’oro e d’argento dei Maestri dell’Arte I Borghi e le Arti di Napoli. I gioielli e i tessuti d’oro e d’argento dei Maestri dell’Arte doveva essere svolto dopo un periodo di apprendistato della durata di due anni presso un maestro.
Capitoli dell’Arte dei battitori dell’oro e dell’argento. ASNA, Cappellano Maggiore, b. 1182, inc. 61/II, f. 2 I Borghi e le Arti di Napoli. I gioielli e i tessuti d’oro e d’argento dei Maestri dell’Arte contabili dei due complessi religiosi indicano i nomi degli orefici a cui era stato concesso l’uso dei locali. (4) La tipologia della casa con bottega era ampiamente presente nell’area portuale e mercantile, come documenta il repertorio documentario dei rogiti notarili e delle planimetrie accluse alle antiche “Platee” degli istituti religiosi.
Il Monastero di Santa Chiara aveva concesso, sempre in enfiteusi, al Conte di cariati altre dieci moggia di terreno, che erano situate, come recita il contratto; “fuori le Mura e le Porte del Castello nuovo di Napoli giusta li Beni di Don Paolo Tolosa ed altri confini per l’annuo canone di f. 20”. (“Censi della Real Certosa di S. Martino 1754”. ASNA vol. 2057 bis). L’area concessa al Conte di Cariati (poi Principe), era stata denominata della Celsa perché il nobiluomo vi aveva fatto piantare una gran quantità di pregiate piante di: celsi, e mori e bianchi, utili per: alimentare i bombici della seta.