By Raul Mordenti
Read or Download L'università struccata. Il movimento dell'Onda tra Marx, Toni Negri e il professor Perotti PDF
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Sample text
E partecipare a quel seminario? ”), tutto ciò non prefigura forse la situazione che ci si troverà di fronte nel mondo del lavoro? Non serve forse ad abituare – già negli anni dell’Università – all’incertezza, all’interesse personale, alla solitudine, alla tanta invocata “flessibilità”, alla subalternità? ”, dove “lentezza” significa il rispetto dei tempi caratteristici dello studio e della ricerca e, soprattutto, la rivendicazione di ritmi di lavoro che rendano almeno possibile la riappropriazione critica del sapere da parte di chi apprende (e di chi insegna).
Il “Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario” ha reso noto, all’inizio del 2009, un primo bilancio della riforma “3+2” dopo sei anni di applicazione41. Il quadro che ne emerge non potrebbe essere più desolante: il 40,7% degli studenti ripetenti o “fuori corso” segna un nuovo record assoluto. Il 22,3% degli iscritti risulta “inattivo” cioè non ha dato alcun esame nel corso dell’anno. Il 20% degli studenti (cioè uno su cinque) abbandona gli studi già dopo il primo anno (“prima della riforma, nel 2000/2001, la percentuale era inferiore”), e solo tre studenti su dieci conseguono la Laurea triennale in tre anni (la durata media del tempo impiegato per laurearsi – da chi si laurea – è in realtà di 4,6 anni: un altro record negativo).
37 – e sia costretto ad emigrare o a cambiare mestiere, perché quella catena si interrompa per sempre e si disperda irreparabilmente. Non sarebbe d’altronde la prima volta nella storia che delle catene di sapere si interrompono per sempre, ed è esattamente per questo motivo che noi non sappiamo più, o non sappiamo più fare, alcune cose importanti che gli antichi sapevano o sapevano fare. Solo che questa tragedia, in altri tempi provocata da guerre, invasioni barbariche, carestie, calamità naturali o feroci dittature38, in questo caso sarebbe causata puramente e semplicemente dalla stupidità dei governanti e dalla avida miopia della classe dominante.