By Philip K. Dick
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Lars, insieme al dottor Todt che era stato zitto per tutto il viaggio e la lunga verifica del mandato esecutivo, camminò e camminò, finché non raggiunse l'ultima e più complicata barriera di sicurezza che sigillava in sessione nella sua aula il Consiglio delle NU Ovest Sic Naz. L'arma puntata contro di lui e il dottor Todt proveniva, e si sentì pieno d'orgoglio, da un progetto della Lars, SpA. Attraverso una stretta fessura della paratia trasparente, ma impenetrabile dal soffitto fino al pavimento, presentò tutti i suoi documenti.
Era il volto del più alto dignitario e detentore effettivo del potere dell'Est Spione, il presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista, e contemporaneamente segretario del SeRKeb. L'uomo sullo schermo, che aveva deciso contro la fusione, era il Maresciallo Sovietico dell'Amata Rossa, Maxim Paponovich. E quell'uomo, cancellando il giudizio di qualsiasi altra persona al mondo, disse: — Dobbiamo tenerla lontana dalla pubblicità. È indisposta. Malata. Mi dispiace. È una vergogna. — E, simile a un gatto, gli occhi che fiammeggiavano gelidi, Paponovich fissò Lars per studiare la sua reazione, come attraverso un codice da lungo tempo svelato.
Ci supplicano di credere. No, in nome di Dio! Mamma! La santa madre Russia. Come lo chiami tutto questo? E la cosa più assurda è che tutti, e sto parlando dei funzionali di grado più alto, tutti e venticinque i membri del SeRKeb, uomini e donne, stanno realmente strisciando, senza la minima dignità. Forse hanno coscienze incredibilmente sporche. Non so. — Aveva un aspetto stanco; i suoi occhi avevano perduto l'abituale scintillio. — No — disse lui. — È il temperamento slavo. È il loro modo di chiedere aiuto, allo stesso modo di quando c'insultano.