By Renè Guitton
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Gli immigrati sono tre volte stranieri: a causa della loro nazionalità, della loro origine subsahariana e, soprattutto, della loro religione. Diverso è il problema dei pensionati europei venuti a trascorrere la vecchiaia in Marocco. Nella maggior parte dei casi sono poco praticanti e il loro arrivo non ha determinato la rinascita delle parrocchie esistenti. Tuttavia, la loro presenza in certe località crea tensioni socioeconomiche che, quando gli islamici soffiano sul fuoco, assumono contorni religiosi.
In Marocco l'argomento è stato a lungo, ed è ancora, un tabù. Le rovine di Volubilis, presso Meknes, dimostrano che la presenza romana nella regione fu tutt'altro che trascurabile e che le popolazioni locali godettero i benefici della pax romana. Ciononostante, il periodo anteriore alla conquista musulmana non è quasi trattato nei manuali per le scuole primarie e secondarie. La storia che vale la pena di essere raccontata comincia con l'arrivo dei cavalieri dell'islam nel VII secolo. Dei tre paesi del Maghreb, il Marocco è forse quello che valorizza maggiormente la lunga presenza ebraica e insiste sull'immagine dell'Andalusia vista come culla delle tre religioni.
Padre Wallez ha presieduto una riunione di preghiera (senza celebrare la messa) alla quale hanno partecipato alcuni migranti camerunesi, ed è stato immediatamente arrestato dalla gendarmeria locale. Dopo essere stato deferito al tribunale di Maghnia, nel gennaio 2007 è stato condannato in primo grado a un anno di prigione con il beneficio della sospensione della pena; in seguito all'appello, nel 2008 essa è stata ridotta a due mesi di prigione con la condizionale, più il pagamento di una multa per essere stato sorpreso all'aperto con altri cristiani.